“No, grazie, non bevo più dalle bottiglie di plastica”.
Sono rimasta un po' interdetta quando mio marito mi ha risposto così alla fine della nostra quotidiana camminata verso la stazione, stamattina. “Ma è sempre la stessa, la riempio al rubinetto a casa!” ho provato a difendermi, ma è stato irremovibile.
IL FORUM BARILLA SU CIBO E NUTRIZIONE
A fine mattinata mi è venuto in mente proprio lui ascoltando l'intervento di Guido Barilla, presidente del Barilla Center for Food and Nutrition, al Forum Internazionale su Alimentazione e Nutrizione organizzato all'Hangar Bicocca, a Milano. La plastica è stato infatti l'esempio che ha portato per parlare di sostenibilità. "In sovrabbondanza e non biodegradabile, è oggi uno dei grandi problemi che ci affliggono, ma il mondo, in particolare l'industria, si basa su questo materiale, da cinquant'anni è progettato in funzione del suo utilizzo. Noi, che siamo dei decisori, se oggi siamo qui, domani, tornati alle nostre attività, dobbiamo fare qualcosa per migliorare la situazione, per quanto il nostro modello industriale sia ancorato al passato e l'organizzazione del mondo cambi molto lentamente.”
BIODEGRADABILI, RICICLABILI. OPPURE NO
Nell'ascoltare Guido Barilla ho avuto anche un ricordo molto più lontano. Andavo all'università, erano i primi anni Ottanta, e un giorno il professore di Tecnologie Alimentari a lezione ci parlò dei poliaccoppiati, quegli imballaggi composti da fogli sovrapposti di carta, plastica e alluminio che iniziavano ad essere utilizzati per confezionare i biscotti. “Il cartone dà la struttura, l'alluminio non fa passare la luce, la plastica impermeabilizza” spiegava entusiasta il professore. Invece il mio primo pensiero, condiviso con i compagni di corso seduti accanto me, fu: “E poi? Come si fa a riciclare...?”
IL SENSO DI URGENZA
Io non ho un briciolo delle possibilità di intervento che invece Guido Barilla ha, e quindi sarò felice di vedere come cambierà – con i tempi che ci vogliono – la sua grande azienda dal punto di vista della sostenibilità, così come spero che si “illuminino” sempre più dirigenti d'azienda, amministratori, politici. D'altra parte, lui ha chiesto aiuto a noi, ai media, perché è vitale aumentare quello che ha chiamato “senso di urgenza”: “Deve essere chiaro il concetto di sostenibilità, bisogna che tutti capiscano che la Terra brucia!”
PICCOLI PROPOSITI PER L'AMBIENTE
Nel tornare a casa pensavo che, in effetti, l'integralismo di mio marito sulla plastica aveva un suo fondamento. E che sono tante le cose che tutti possono fare per ridurne il consumo. Partendo dal bere l'acqua del rubinetto, acquistare cibo e detersivi sfusi, magari usare la pellicola da cucina biodegradabile, visto che oggi c'è. Anche piccole cose.
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