Couscous e tajine, le più diverse pastilla, pane e dolci, frutta e succhi: la cucina marocchina è buonissima. Lo sospettavo, e ne ho avuto conferma in un breve viaggio, classico da “ponte di primavera”, con la mia famiglia. Pochi giorni, grandi posti: Marrakech, Essaouira e una puntatina alle montagne dell’Atlante.
Erano anni che il nostro amico Hamid ci invitava a visitare il suo Paese. È un agronomo che avevamo conosciuto quando vivevamo tutti a Senigallia, e lui faceva l’ispettore per un ente di certificazione del biologico (IMC, oggi assorbito dal CCPB).
SI MANGIA BENE OVUNQUE
Non solo io, ma tutta la mia famiglia è, diciamo così, molto “interessata” al cibo. Così ogni pranzo e ogni cena in qualsiasi posto, dal baretto con tavolini all’aperto al ristorante di charme, partiva con grandi riflessioni collettive sulla scelta dei piatti, seguito da un “Dobbiamo fare la foto appena arriva!”, cosa che poi, per l’attesa non proprio minima, data forse da qualche problema di organizzazione ma spesso anche della preparazione espressa, il più delle volte ci scordavamo di fare.
Devo dire che non siamo stati mai delusi. Certo, c’erano cuscus con un po’ troppo glutammato, o tajine leggermente bruciate alla base, ma il livello medio del cibo è sempre stato alto.
FRUTTA E VERDURA, STAGIONE "ALLARGATA"
Grande l’offerta di frutta e verdura. Le arance regnavano incontrastate, sui banchetti dei venditori ambulanti traboccavano fragole, piselli e fagiolini come da noi, c’erano già le nespole e perfino le angurie: naturalmente arrivavano da diverse parti di un Paese che è una volta e mezza l’Italia.
SPEZIE E OLIO BIOLOGICO DI ARGAN
Impressionanti i banchetti di spezie, ma abbiamo fatto compere in un’antica bottega da cui siamo usciti con olio di argan biologico – l’agricoltura biologica è in forte crescita nel Paese - e svariate spezie. Abbiamo già provato la miscela di 30 spezie ras al hanout, il cosiddetto “curry magrebino”. Ieri sera, alla fine del viaggio, l’abbiamo aggiunto a una semplice minestra di verdure, e in effetti, ci è tornato in mente quello che ci diceva il negoziante, e cioè che con il ras al hanout anche chi non sa cucinare prepara cibi buoni (e guardava me mentre lo diceva, mah!).
LA CUCINA DI CASA BATTE TUTTI
Naturalmente, il cuscus che vedete a inizio articolo è stato quello preparato dalla madre e dalle sorelle di Hamid, quando ci hanno invitato a pranzo. Spettacolare. Le verdure erano saporitissime, la zucca si scioglieva in bocca.
Ed è stato difficilissimo limitarsi davanti ai vassoi di dolcetti, questi di pasticceria: la curiosità e la gola mi spingevano ad assaggiare, e la varietà, la prelibatezza e una dolcezza non eccessiva non aiutavano certo a fermarsi…!
BIBITE SANE FRESCHISSIME
Un ultimo accenno alle bevande. Eliminato l’alcool dalla maggior parte dei locali tradizionali, l’alternativa erano succhi di frutta e altre bevande, come la classica acqua, limone e menta.
Una volta ho voluto provare il “succo di avocado”. Mentre aspettavamo ho visto uscire dal bar il cameriere e tornare con un cartone di latte: di lì a poco ho scoperto che si trattava in realtà di un frullato di latte e avocado, buonissimo, ma iperenergetico, praticamente un pasto in sé!