L’annuncio nel corso di un convegno sulla tabacchicoltura a Città di Castello. Diverse le ipotesi su dove trasferire le coltivazioni di piante officinali che alimentano la sua produzione farmaceutica naturale di integratori alimentari, preparati erboristici e cosmetici. La Regione Toscana disponibile a incontrare subito Valentinoi Mercati, fondatore dell’azienda
È un annuncio shock – riferisce la news letter di AssoBio - quello di Valentino Mercati, fondatore del gruppo leader nel settore, 120 milioni di fatturato previsto quest'anno e addirittura 180 nel 2016, 830 dipendenti (età media poco oltre i 40 anni) di cui 230 assunti tra 2014 e 2015, quartier generale a Sansepolcro (AR). Mercati è intervenuto sabato ad un convegno a Città di Castello su tabacco e territori biologici. E ha gelato la platea. «Siamo circondati da coltivazioni come quella del tabacco ad alto tasso di uso di pesticidi e chimica, incompatibili con le nostre produzioni rigorosamente biologiche», spiega il fondatore di Aboca, che ad agosto aveva diffidato 40 agricoltori della Valtiberina responsabili di aver sparso veleni chimici in aria. «Le regole ci sono, ma in agricoltura spesso non vengono rispettate, Comuni e Asl non intervengono», accusa il patron. E così Mercati si arrende. «Abbiamo dovuto rinunciare a rimanere in Valtiberina», dove l'azienda aveva finora concentrato la gran parte delle sue coltivazioni in 700 ettari su un totale di 1.100 (gli altri sono in Valdichiana) e dove 60 operatori agricoli crescono 70 specie diverse di piante officinali che si traducono in oltre 2 mila tonnellate all'anno di prodotto fresco. «Tutti gli oltre 1.000 ettari - spiega l'azienda - vengono coltivati seguendo il Regolamento europeo sull'agricoltura biologica che comporta preservare la struttura e gli equilibri micro organici del terreno, l'utilizzo di varietà vegetali adatte all'ambiente specifico, l'esclusione di fertiliz-zanti e antiparassitari chimici e il divieto di utilizzo di Ogm». Tutte attenzioni che l'impiego scriteriato di chimica nelle coltivazioni intorno minaccia di mettere in crisi. E allora Aboca lascia la Valtiberina. «Ci stiamo spostando - dice Mercati -. Abbiamo già abbandonato 100 ettari tra Trestina e Anghiari, lasciamo alcune zone marginali dove abbiamo pochi ettari e che non riusciamo a difendere. Abbiamo occupato altre due aziende agricole in Valdichiana dove recuperiamo i 300 ettari in più che ci servono per il prossimo anno. Poi spero di chiudere velocemente l'acquisto di una grande azienda agricola in Marocco. La trasformazione del prodotto rimarrà in Valtiberina, ma stiamo riflettendo sul centro agricolo che dovrebbe sorgere a Lucignano. Peccato, ma nemmeno uno dei 22 sindaci della vallata a cui tre mesi fa abbiamo scritto ci ha risposto. Si vede che non siamo importanti per il territorio».
La risposta della Regione Toscana non si è fatta attendere: c’è la piena disponibilità ad incontrare subito Valentino Mercati, il fondatore e titolare di Aboca, per discutere del futuro dell’azienda in Toscana. A dirlo è l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Remaschi, che si dice pronto, d’intesa con gli enti locali e le parti sociali, a incontrare “appena possibile il fondatore e titolare di Aboca per discutere delle prospettive del gruppo e del territorio che la ospita”. La segreteria dell’assessore Remaschi è già al lavoro per attivare un tavolo di confronto ed è in attesa di una risposta da parte dell’azienda.