Il presidente di Federbio, Paolo Carnemolla, però, precisa: “Non si tratta di una nuova operazione che smaschera “il falso bio” ma dello sviluppo dell'inchiesta avviata due anni fa
FederBio esprime viva soddisfazione – si legge in un comunicato stampa - per la notizia divulgata oggi sul proseguimento delle indagini relative all'operazione “Vertical Bio”, che testimonia la bontà del lavoro avviato già nel 2013 con l’operazione “Green War” dall’Ispettorato Repressione Frodi (ICQRF) del ministero Politiche agricole e dalla Guardia di Finanza, in collaborazione col Corpo Forestale dello Stato e ACCREDIA, sotto il coordinamento della Procura di Pesaro.
Si tratta di un lavoro partito anche grazie alle denunce di FederBio e degli organismi di certificazione suoi associati nei confronti di personaggi noti per traffici anche in altre frodi e in situazioni evidentemente non presidiate in modo adeguato da chi avrebbe dovuto bloccare importazioni di prodotti provenienti da realtà di già evidenziata criticità.
“E' necessario precisare che si tratta del proseguimento delle indagini sull'operazione Vertical Bio e non di una nuova frode. - sottolinea Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio – La Federazione, in rappresentanza del settore del bio, composto da oltre 50.000 imprese oneste e impegnate nello sviluppo di un’economia sana che dà lavoro a oltre 200.000 addetti, esprime il proprio apprezzamento per l'operato del Nucleo di Polizia Tributaria di Pesaro e del Nucleo Investigativo dell'Ispettorato Repressione Frodi di Roma”.