Più bio nella ristorazione collettiva e negli Acquisti pubblici sia italiani che europei per promuovere sicurezza alimentare e un modello di agricoltura sostenibile
Sono 5,5 milioni gli italiani che ogni giorno mangiano fuori casa nell'ambito del circuito della ristorazione collettiva pubblica, 2,4 milioni dei quali sono studenti, 200 mila degenti di ospedali, 450 mila tra esercito, polizie e forze dell'ordine. In tutto il settore muove un giro d'affari di 6 miliardi di euro l'anno. Considerando che il costo medio per la materia prima di ogni pasto erogato nelle mense è di 1,6 euro, il mercato delle mense solo per i produttori di cibo muove un giro d'affari di 8,8 milioni di euro al giorno. E ancora, considerando che un milione di bambini mangia menu biologici nelle mense delle scuole, solo dalla ristorazione collettiva nella pubblica istruzione per i produttori bio arrivano 1,6 milioni di euro al giorno.
In una società con tali abitudini alimentari, convertire la ristorazione collettiva al cibo bio e promuovere gli acquisti verdi pubblici rappresenta un modo per diversificare i menu, tornare alla stagionalizzazione degli alimenti, tutelare la biodiversità delle colture, migliorare la qualità e la sicurezza dell'alimentazione. Ma anche per puntare sulla filiera corta e sui prodotti locali, per spostare l'agricoltura verso un modello di produzione sostenibile e creare così un volano per il settore biologico italiano. La promozione del biologico nella ristorazione collettiva rappresenta inoltre uno strumento di politica ambientale, sociale ed economica strategico per favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale.
E' questa la filosofia con cui l' AIAB ha promosso, in collaborazione con Legambiente, BioRistorando, il Seminario internazionale su Ristorazione Collettiva e Acquisti Verdi Pubblici, percorsi di sviluppo sostenibile e legalità che si è tenuto venerdì 11 marzo all'Orto Botanico di Palermo. Un appuntamento in cui si sono incontrati e confrontati tutti gli attori della filiera alimentare della ristorazione collettiva, fenomeno che vede il biologico come protagonista.
"Per il biologico il settore della ristorazione rappresenta una grande opportunità, spiega Andre Ferrante, presidente nazionale AIAB, è bene ricordare che il mercato del biologico italiano è decollato proprio grazie alla ristorazione collettiva pubblica, quando i Comuni hanno deciso di promuovere e inserire il biologico nelle mense scolastiche e non solo. Di più. Queste iniziative prese autonomamente dai nostri Municipi rappresentano la più importante politica di mercato per il biologico italiano. Un fatto che evidenzia quanto la ristorazione collettiva sia centrale per le politiche di sviluppo del settore. Proprio per la centralità che ha assunto, non solo va promossa la diffusione del bio nelle mense pubbliche italiane, ma anche la Politica Agricola Comune (PAC) dovrebbe riflettere su questo elemento e dovrebbe innanzitutto legiferare per inserire nei bandi europei relativi alla spesa pubblica la valorizzazione dei prodotti locali e sostenibili, proprio come gli alimenti biologici".
Il convegno ha evidenziato quanto la ristorazione collettiva pubblica e privata possa giocare un ruolo fondamentale per lo sviluppo delle aree rurali siciliane che hanno scelto il biologico. 25 milioni di euro di acquisti verdi pubblici rappresentati dalle mense pubbliche siciliane sono infatti un'opportunità formidabile per il sistema agroalimentare siciliano innovativo che ha scelto il biologico.