Il Ministro Centinaio – informa Riso Italiano ha firmato il decreto che, una volta pubblicato, comporterà l’obbligo di indicare eventuali superfici a biologico o in conversione ad agricoltura biologica nella denuncia di superficie. I risicoltori che non avessero ancora presentato la denuncia di superficie – spiega l’Ente Risi – sono invitati a farlo specificando le eventuali superfici a biologico oppure in conversione ad agricoltura biologica, mentre i risicoltori che avessero presentato la denuncia di superficie senza aver indicato eventuali superfici a biologico oppure in conversione ad agricoltura biologica dovranno ripresentarla con le informazioni richieste dal decreto.
Il decreto – che rende possibile i controlli di tracciabilità - prevede che nella denuncia di superficie venga indicato l’organismo di controllo designato. Si ricorda che tale informazione dovrà essere inserita nell’apposito campo previsto nella denuncia cartacea oppure, in caso di presentazione della denuncia tramite il portale web dell’Ente risi, dovrà essere selezionata nel campo “Organismi di controllo” che comparirà dopo aver cliccato sul pulsante “In conversione Bio” oppure sul pulsante “Biologico”.
In una nota stampa FederBio accoglie molto positivamente la firma del decreto che imporrà ai risicoltori l’obbligo di indicare eventuali superfici a biologico o in conversione
Questo importante passo normativo, che avvia di fatto la possibilità di implementare i controlli di tracciabilità, è frutto di un’azione di pressione costante di FederBio che ha sempre sostenuto la necessità di operare in modo coordinato, attraverso tavoli tecnici, coinvolgendo tutti gli attori interessati della filiera: MIPAAF, Ente Risi, ICQRF e organismi di certificazione.
“Ringrazio il ministro Centinaio per aver finalmente sbloccato l’avvio del sistema di tracciabilità del riso biologico in capo all’Ente Risi, una battaglia che FederBio ha portato avanti ormai da due anni per conto dei risicoltori bio onesti. Ora è necessario che Ente Risi e ministero assicurino un monitoraggio a sistema dei dati sulle rese produttive e sulle quantità commercializzate, dato che i singoli organismi di certificazione potranno verificare solo i dati delle aziende che controllano direttamente”, ha commentato Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio.