La maggioranza qualificata che ha approvato la proroga di 5 anni del glifosato in Europa non esiste. È quanto emerge - si legge ion un comunicato stampa della Coalizione italiana #StopGlifosato - con chiarezza dalle notizie stampa che parlano di “caos Germania” e di “Merkel umiliata” dal suo Ministro dell’Agricoltura, il cristiano democratico Schmidt, che avrebbe votato per il rinnovo alla licenza di uso dell’erbicida, contro il parere dell’esecutivo tedesco.
“Se il ministro Schmidt ha tradito le direttive del suo Governo è evidente che la decisione del comitato PAFF di ieri è stata totalmente falsata”, dice Maria Grazia Mammuccini, portavoce della Coalizione italiana #StopGlifosato, che riunisce 51 sigle di Associazioni che si occupano di ambiente e agricoltura. “E’ evidente che dopo le dichiarazioni della Merkel la ‘maggioranza qualificata’ che ha imposto agli europei il glifosato per ancora 5 anni non è qualificata per niente: se la Germania si fosse astenuta o addirittura avesse votato contro – come pare fosse l’orientamento dell’esecutivo tedesco ancora in carica- il rinnovo non sarebbe passato”.
Si è insomma trattato di un colpo di mano, probabilmente in nome degli interessi dell’agroindustria tedesca che pensa di sostenere così la fusione del supercolosso Bayer-Monsanto “È una decisione che suona illegittima: un Ministro non può esprimersi in sede internazionale solo a nome proprio, delle proprie convinzioni o dei propri interessi, presentando il conto delle sue decisioni personali a tutti i cittadini europei”.
Il 12 dicembre la Commissione Ue formalizzerà la decisione e ha annunciato che darà una risposta all’Iniziativa dei cittadini europei, la petizione firmata da un milione e 300 mila persone in pochi mesi in tutto il continente. “Chiediamo che la Commissione Ue esamini non solo formalmente la decisione del Comitato: oggi appare illegittima, deve essere cambiata. Visti gli avvenimenti, il governo tedesco potrebbe e dovrebbe chiedere una revisione delle decisioni prese ieri. E Italia e Francia, che hanno già annunciato iniziative nazionali per eliminare il glifosato in tempi più brevi, potrebbero sostenere questa richiesta”, conclude Mammuccini.