Tarassaco o dente di leone
Il suo nome deriva dal greco: taraxos, che significa disturbo e akos, che significa rimedio. L’etimologia anticipa le sue preziose qualità, molto apprezzate dagli erboristi. Viene chiamato anche dente di leone perché le punte delle sue foglie ricordano denti aguzzi.
Acquisto
Pianta diffusissima nei campi, di cui però è da evitare la raccolta spontanea se c’è rischio di inquinamento, in quanto è una delle erbe che assorbe maggiormente piombo. In questo periodo si può trovare anche in vendita, come cespo verde, “immaturo”, senza fiori. Le foglie devono essere umide al tatto, integre, senza macchie brune, in particolare lungo la parte chiara centrale, che indicherebbero un lungo tempo trascorso dalla raccolta.
Proprietà
Contiene oltre ai salutari flavonoidi, ottime quantità di vitamina A, B1, B2 e C. Depurativo, disintossicante, diuretico. Ideale per le diete primaverili, sia ipocaloriche che per eliminare tossine. Stimola delicatamente la produzione di bile, aiutando fegato e intestino nelle difficoltà digestive.
Curiosità
Le foglie verdi e fresche del tarassaco sono utilizzate in maniera istintiva da tutti gli animali selvatici del bosco tipico mediterraneo (lepri, conigli selvatici, caprioli, daini) quando hanno malattie dell’apparato digerente o sono intossicati. Un controllo sperimentale, realizzato dalla facoltà di scienze forestali di Firenze, ha confermato l’osservazione naturalistica.