Orbetello è un luogo di grande impatto emotivo: che si tratti di trascorrere qualche giorno in totale relax, o che si decida di fare trekking alla scoperta della fauna locale o, ancora, che si preferisca vivere un full immersion marinara con un tour organizzato ad hoc. Perché, certo, il mare è da vivere, ma a Orbetello è anche da guardare e apprezzare nella totalità dei suoi colori e rumori. Soprattutto se ci si regala una bella postazione su quella lingua di terra che separa il mare dalla laguna, a ponente, i cosiddetti Tomboli della Giannella. Già proprio dove tramonta il sole: perché i tramonti, qui, sono davvero mozzafiato. Sia quando la giornata è serena e il mare piatto, sia – e fors’anche di più, se possibile - quando le ore prima sono state affaccendate da qualche turbolenza (innocua per carità, visti i disastri estivi occorsi un po’ in tutta Italia). E allora i colori e giochi di luci ed ombre diventano davvero da togliere il fiato.
Organizzarsi per tempo è importante, i minuti, quando si parla di tramonto sono preziosi. Quindi è bene armarsi di un calendario e controllare esattamente l’ora del tramonto (noi suggeriamo di recarsi lì almeno 10 minuti prima).
Cibo e relax
Se prima di andare a godersi il tramonto si vuole fare una passeggiata in paese al Plaza Wine Bistrot è possibile gustare preparazioni realizzate utilizzando solo ingredienti locali a filiera corta, km 0, ecosostenibili e possibilmente biodinamici. Le materie prime sono infatti scelte con cura e trasformate il meno possibile. Gli gnocchi sono proprio quelli che si “facevano” in casa e le polpette meritano l’assaggio. Carta dei vini davvero notevole.
Scoprire la natura
Ad Orbetello, oltre all’oasi WWF , visitabile con tour organizzati con cadenza regolare, della durata di circa due ore (durante le quali è molto probabile imbattersi nei meravigliosi e famosissimi fenicotteri che popolano questa laguna), vi è anche casa Pelagos, inaugurata a fine luglio e aperta ai visitatori che desiderano vivere un'esperienza interattiva (bellissima e adatta a tutte le età) sul mare i suoi abitanti e sui problemi più urgenti che occorre risolvere per salvaguardare questo prezioso ambiente. Ad esempio, non tutti sanno, forse, che fra i maggiori pericoli per le specie animali che popolano il mare vi sono le reti abbandonate, non dai piccoli pescatori (loro amano veramente il mare e lo rispettano, recuperando ogni metro di rete usata anche quando e’ danneggiata e la riparano) ma dai colossi della pesca di frodo. Fuori dal casale c'è anche il giardino delle farfalle e a pochi metri eccolo lì: il piccolo pontile che si affaccia sulla laguna.
Argentario bike
Non sono due mondi separati e distanti Orbetello e il Monte Argentario. Anzi fra i due vi sono solo pochi km (meno di una decina) che possono esser tranquillamente percorsi in bici (meglio ancora una e-bike se non si è molto allenati, ottimi i servizi offerti da La Casa del Ciclo) e provare così l’ebbrezza di percorrere quella strada in mezzo al mare appoggiata su un ponte artificiale (la diga leopoldina) da cui ammirare il famoso Mulino Spagnolo della Laguna di Ponente, unico superstite di un gruppo di ben 9 mulini costruiti nel Quattrocento. La diga leopoldina collega Orbetello al Monte Argentario e divide la laguna in due parti, la laguna di Ponente e la laguna di Levante. Da non perdere anche tutta la parte che costeggia la Feniglia, sulla lingua dei Tomboli, qui c'è una pineta pazzesca, perfetta per essere percorsa in bici soprattutto a settembre quando la ressa del turismo di massa è passata. Sei sono i varchi che portano in spiaggia: una spiaggia che merita e un mare che lascia a bocca aperta per l’incredibile trasparenza e pulizia.
