Viaggio in Valle d'Itria
Valle d’Itria, tesoro di Puglia


Andiamo a visitare una zona della Puglia, dove si incrociano il Salento e le Murge, che conserva ancora intatto il fascino del Sud mediterraneo, con i paesini tutti da scoprire. Come Carovigno

Perla della Valle d’Itria, terra fertile pugliese, autentica e selvaggia, con ulivi secolari che si estendono a perdita d’occhio scanditi dai muretti a secco, è Carovigno, un piccolo paese tutto bianco, seduto in cima a un colle alto solo 170 metri, ancora poco conosciuto dal turismo di massa ma che ha in serbo diverse sorprese. Eccone alcune tra le più golose.

A zonzo per il centro storico

Oltrepassate le porte fortificate, il centro storico è un pullulare di vicoli che si intersecano fra di loro, stradelle lastricate di pietre bianche, strette e tortuose che spesso non hanno via d’uscita ma finiscono in piccoli cortili. Si va incontro alle numerose torri, ce ne sono ben quattordici sparse sul territorio. In una di queste, Torre Gironda a forma circolare e in parte nascosta, si può fare la prima sosta golosa. Qui c’è il Panificio Lu Scattusu, alla terza generazione, con ancora il forno a legna alimentato con le fascine di ulivo. Il pane è fatto con il lievito madre. Da provare il panfrisè multicereali, i tarallini alla pizzaiola, le focacce con le olive. Dopo questa sosta si riprende il tour fino alla trecentesca Chiesa Madre dedicata all’Assunta che si scopre all’improvviso. Proprio di fronte, la Taverna del Castello propone sostanziosi antipasti realizzati con materie prime selezionate del territorio a km zero. Da assaggiare i “diavulicchi”, peperoncini soffritti piccanti. Nel punto più alto del paese fa bella mostra di sé il Castello Dentice dei Principi di Frasso, di origine normanna, che presidia la porta nord verso la vicina Ostuni. Il maniero ha la forma triangolare (simbolo della perfezione) con la presenza di tre torri situate ai tre vertici: una quadrata, una rotonda e una a mandorla. Fu riadattato all’inizio del XX secolo dai nobili di cui porta il nome che aggiunsero merlature, una loggia e un portico affacciato sulla corte interna.

Advertisement

Fuori città, agriturismi tra ulivi e mandorli

Fuori dal centro storico si apre piazza ‘Nzegna, dalla forma rettangolare. Vale la pena fermarsi all’enoteca osteria Già Sotto L’Arco, con le sue selezionate etichette di vini negramaro e primitivo. Sopra, in un palazzo settecentesco, c’è il ristorante omonimo stellato Michelin che propone un menu ricco e delicato, raffinato e insieme rustico, con una selezione di prodotti bio. Qualche assaggio? Burrata in pasta kataifi su salsa di pomodoro, capocollo della vicina Martina Franca, pomodori secchi e olive nere disidratate o gnocchi di patate ripieni di melanzane con salsa al timo e parmigiano. A pochi passi dalla stazione ferroviaria, si può invece mangiare in un antico frantoio. Casale Ferrovia ha un ricco menu con ingredienti locali e molti presidi Slow Food. Tra i piatti, orecchiette al sugo o orecchiette verdi con cardoncelli, le polpette di fave e cicoria. E ancora “l’acqua sale”, ovvero acqua salata arricchita da pomodori, cipolle e cetrioli, dove intingere pezzi di pane casereccio. Un poco più lontano l’agriturismo Masseria Bellolio, circondato dal verde, offre la possibilità di degustare menu realizzati con prodotti biologici ma anche di poter portare a casa souvenir gastronomici bio e a km zero, come frutta e ortaggi in vasetto. E ci si può fermare anche a dormire: poche accoglienti camere e la casa del massaro vero esempio di bioarchitettura rurale del XVI secolo. Per la notte, tante le strutture ricettive, dall’elegante bed and breakfast Dimora dell’Osanna, dove il fascino dell’antichità incontra lo stile liberty, alla Masseria Carrone con stanze del Seicento recuperate e dotate di ogni comfort, a stretto contatto con la natura. La masseria è anche azienda biologica a conduzione familiare, gestita da sole donne, dove poter sperimentare le specialità della signora Maria, a base di prodotti biologici.

Mare e natura nella Riserva di Torre Guaceto

Se siete in questa zona, non potete perdere una visita all’Area Marina Protetta di Torre Guaceto, un paradiso di macchia mediterranea ancora intatto, all’interno della riserva marina gestita dal Wwf. Spicca Torre Guaceto, una torre aragonese a base troncopiramidale che conserva l’imponente installazione storico- artistica di una nave romana realizzata da uno dei più famosi maestri d’ascia di riferimento in Italia, Mario Palmieri (visitabile all’interno su prenotazione). Non tutte le torri del territorio di Carovigno si vedono fra di loro, ma, cosa curiosa, Torre Guaceto è l’unica a vedere tutte le altre, grazie alla sua splendida posizione. Numerose le attività possibili, come andare in bicicletta, il cui piacere si sposa con la scoperta dei paesaggi, tra i sentieri della macchia e i tratturi. Per rilassarsi, si può scegliere la spiaggia di Punta Penna Grossa, con il suo lido e un chiosco dove trovare pompelmo rosa e succhi di pomodoro e cibo “slow”. Oppure si può raggiungere a piedi, con una passeggiata di mezz’ora sulla battigia, la Spiaggia delle Conchiglie, un’oasi esotica, formata da minuscole conchiglie candide, simili a quelle degli atolli corallini. Presso il Centro Visite Al Gawsit c’è il Museo della Riserva, dove ammirare virtualmente gli ambienti del parco: diorami, filmati e acquari mediterranei che raccontano la storia di un luogo magico. Profumi e colori di macchia si dispiegano nell’orto botanico. Il territorio agricolo della Riserva è diventato anche protagonista di un progetto per la produzione de L’Oro del Parco, l’olio extravergine di oliva da agricoltura biologica da ulivi secolari della varietà Ogliarola Salentina. Nei dintorni, si trova l’azienda Calemone che, insieme all’Ente Parco di Torre Guaceto e Slow Food Alto Salento, ha deciso di tornare a valorizzare le coltivazioni storiche, tra cui il pomodoro fiaschetto, in biologico, il cui nome si rifà alla forma ovale e al colore rosso intenso che ricorda vagamente un fiasco di vino.

Fare acquisti, mangiare e dormire

Lu Scattusu Via Arco del Prete, 10 Carovigno (BR) - Tel. 3274023097

Taverna del Castello Via Cattedrale, 34 Carovigno (BR) - Tel. 3338453684

Osteria Già Sotto l’Arco Corso Vittorio Emanuele II, 71 Carovigno (BR) - Tel. 0831996286

Casale Ferrovia Via Stazione 1, SP34 Carovigno (BR) - Tel. 0831990025

Agriturismo Masseria Bellolio C.da Acciano snc Carovigno (BR) Tel. 3474083231

B&B Dimora dell’Osanna Via Vittorio Veneto, 12 Carovigno (BR) Tel. 3200497932

Masseria Carrone C.da Carrone Carovigno (BR) - Tel. 0831996980

Azienda Agricola Calemone C.da Baccatani, 36 Serranova di Carovigno (BR) Tel. 0831555807

Valle d’Itria, tesoro di Puglia - Ultima modifica: 2017-06-07T12:05:50+02:00 da Redazione

Lascia un commento

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome