Lavarsi bene i denti con l’aiuto di uno spazzolino costituisce il modo più efficace di mantenere la bocca sana, riducendo l’incidenza di malattie e soprattutto gli interventi del dentista. Ma orientarsi tra le molteplici proposte in commercio non è semplice: manuale o elettrico, con setole morbide o dure, in legno o da viaggio, la scelta delle infinite combinazioni possibili va fatta principalmente in base alle proprie esigenze di salute dentale e di praticità, magari chiedendo un consiglio al proprio dentista. In linea di massima, la testina deve essere sufficientemente arrotondata e piccola da poter raggiungere tutti gli angoli della bocca senza difficoltà. Meglio preferire le setole in nylon, di consistenza medio morbida, la cui flessibilità garantisce una corretta igiene delle zone più difficili, senza risultare troppo aggressive sui denti e sulla mucosa. Decisamente eco friendly e sempre più diffusi anche nella grande distribuzione, sono gli spazzolini in legno o bambù, dalle setole naturali o di nylon, che rendono il tutto più sostenibile anche grazie alla confezione esterna che - quando presente - viene realizzata in cartone riciclato e riciclabile. Altra alternativa che riduce l’uso di plastica sono gli spazzolini di cui vanno cambiate regolarmente solo le testine, riutilizzando il manico.
Dentifricio, è bene cambiare
Sbiancante, rinforzante, antitartaro, per gengive sensibili… il dentifricio, caposaldo dell’igiene orale, rappresenta il compagno inseparabile dello spazzolino. Necessario per garantire una pulizia ottimale, ma anche per tenere a bada i microrganismi potenzialmente nocivi, purificare la bocca e prevenire irritazioni, il dentifricio è solitamente composto da un mix ben bilanciato di sostanze abrasive (e tra questi i cosiddetti microgranuli), necessarie per rimuovere i residui di cibo e le macchie superficiali, poi materiali umettanti e detergenti, capaci di creare schiuma e rimuovere così i residui in superficie, e infine edulcoranti e aromatizzanti che conferiscono un sapore gradevole, così da favorire l’uso frequente. La scelta viene dettata solitamente dalle esigenze personali - la presenza di macchie, placca, tartaro, sensibilità dentale o gengivale, alitosi - ma in ogni caso, potrebbe essere utile cambiare periodicamente la tipologia, così da evitare rischi di accumuli nell’organismo, derivanti dalla deglutizione accidentale di sostanze potenzialmente dannose. Il fluoro ne è un esempio tipico: si tratta di un minerale prezioso per una protezione attiva dalla carie e dai processi di demineralizzazione che vengono attivati dall’ingestione di cibi e bevande, capace di proteggere lo smalto e contrastare l’attacco degli acidi prodotti dalla placca batterica. Ma, se in eccesso, può essere dannoso. L’ideale, ai fini della sicurezza e dell’efficacia, è alternare l’uso del dentifricio fluorato a quelli privi di fluoro. Tra gli ingredienti più innovativi, presenti nella formulazione dei dentifrici, anche enzimi e proteine, capaci di sostenere il benessere della flora batterica presente nel cavo orale e favorire la vitalità dei batteri utili per la salute di denti e gengive.
Collutorio concludere in bellezza
Utilizzato in aggiunta alle normali azioni di igiene orale, il collutorio agisce in modo molto superficiale, prevalentemente sulla mucosa orale e le gengive. Non può quindi in alcun modo sostituire l’uso dello spazzolino e del filo interdentale che invece assicurano una detersione meccanica molto più efficace. Per un uso quotidiano conviene limitarsi a utilizzare quelli di tipo “cosmetico” che, per le loro caratteristiche e i principi attivi contenuti, sono indicati per un utilizzo frequente. È bene limitare a un uso temporaneo, di pochi giorni, l’uso dei collutori “medicati” contenenti sostanze antisettiche quali la clorexidina, di solito prescritti dal dentista o dall’igienista dentale in presenza di specifiche problematiche. Semplici ed efficaci sono anche i collutori naturali facilmente realizzabili in cucina a partire dagli infusi di erbe aromatiche come la salvia e la menta, da usare poi freschi per effettuare sciacqui e gargarismi.
Alternativa green
Facilmente reperibile in ogni cucina, il bicarbonato di sodio rappresenta uno dei rimedi naturali più noti tra gli sbiancanti casalinghi. A un’azione abrasiva, che rende i denti più lucidi e bianchi, associa l’azione di contrasto all’acidità creata dai batteri della placca dentaria, garantendo quindi una protezione efficace del cavo orale. Basta aggiungere poche gocce d’acqua in un cucchiaio contenente del bicarbonato in polvere per ottenere una pasta dentifricia fai-da-te. Ancora più efficace è abbinare il bicarbonato all’argilla, leggermente levigante, e alla salvia, astringente e antisettica, preziosa in caso di gengive deboli e sanguinanti. Ecco allora una ricettina facile e veloce, tutta naturale.
Polvere dentifricia salvia, argilla e bicarbonato
1. Polverizzate finemente due cucchiai di foglie di salvia essiccate, mescolatele a due cucchiai di bicarbonato e mezzo cucchiaino di argilla verde ventilata.
2. Unite quattro gocce di olio essenziale di menta, continuando a miscelare.
3. Trasferite la polvere in un vasetto di vetro con coperchio, unite 5-6 chiodi di garofano e conservate il tutto al riparo dall’umidità.
4. Utilizzate questo preparato versando poca polvere direttamente sullo spazzolino inumidito.
Lettura
Vi segnaliamo il libro La Dottoressa Smile e lo Studio del Dentista di Luigi Paglia, edito da Tecniche Nuove: attraverso gli occhi del protagonista Nicolò i piccoli lettori si avvicineranno al mondo dell’odontoiatria, un universo che spesso incute un po’ di timore e non solo ai bambini… anche ai genitori!