Un bagno nel bosco può essere più rinfrescante di un tuffo nel mare. Parola di chi si è lasciato cullare almeno una volta tra le braccia di una foresta incontaminata, sperimentando tutto il potere rigenerante degli alberi. Questa pratica di immersione nel verde paesaggio boschivo prende il nome di forest bathing - o forest therapy - ed è sempre più apprezzata durante la stagione estiva, e non solo per il refrigerio ombroso che i boschi regalano ad ogni ora del giorno: è tra giugno e settembre che la concentrazione dei preziose sostanze volatili liberate dagli alberi è più alta. Un invito a lasciare i costumi da bagno nel cassetto - anche se non vediamo l’ora di sfoggiarli! - e ad infilare ai piedi le meno appariscenti sneakers: questo fine settimana si parte per una full immersion green, nei boschi.
Cos'è il forest bathing e da dove arriva
Il forest bathing arriva fino a noi in direttissima dal Giappone dai primi anni '80. Lo shinrin-yoku, questo il termine autoctono, è stato coniato da Tomohide Akiyama, l'allora direttore della Japanese Forestry Agency, per essere equiparato al più celebre "bagno di sole", descrivendo così un'azione attraverso la quale si trae giovamento dal contatto diretto e profondo con uno o più elementi naturali. Il forest bathing è, dunque, un'immersione nei boschi che coinvolge tutti i cinque sensi e che nella medicina giapponese è associabile all'aromaterapia.
L'obiettivo della full immersion boschiva non è l'esercizio fisico, ma la connessione profonda con la natura circostante e, di conseguenza, con la parte più intima di sé. Potremmo definire il forest bathing come un esercizio di mindfulness per il risveglio interiore, accompagnato dall'armonia della natura.
L'interesse della scienza per il forest bathing
Non sono rari i contributi scientifici che riconoscono i benefici del forest bathing sulla salute e il benessere della persona. Secondo una ricerca del Dipartimento Territorio, Ambiente, Agraria e Foreste dell' Università degli Studi di Padova del 2020 il forest bathing offre buone opportunità di sostegno alla salute pubblica e il tempo trascorso a contatto con le foreste sembra avere un effetto positivo, anche se restano ancora molte variabili da esplorare. Mentre i risultati di una ricerca sul campo pubblicata dal Dipartimento di igiene e sanità pubblica in collaborazione con la Nippon Medical School nel 2010, indicano che tre giorni di forest bathing contribuiscono in maniera positiva alla funzione immunitaria incrementando l'attività delle cellule NK che contrastano le cellule infette da virus e tumorali. Ancora, una ricerca condotta alla fine degli anni '90 dai ricercatori Y. Ohtsuka, Noriyuki Yabunaka e Shigeru Takayama afferma che il forest bathing riduce efficacemente i livelli di glucosio nel sangue dei pazienti diabetici.
Cosa succede durante il forest bathing
Durante la sessione di forest bathing si cammina lentamente e si attivano tutti sensi compreso il gusto, ma solamente quando è possibile farlo in sicurezza, accompagnati da una guida esperta di alimurgia. Ci si può fermare, sedere in contemplazione della luce che filtra dagli alberi e in ascolto dei suoni della natura, si accarezzano le foglie, ai abbracciano gli alberi, ci si tolgono le scarpe per percepire le forme e le consistenze del tappeto boschivo. In particolare si respira a pieni polmoni "l'aria buona" ricca di monoterpeni, sostanze aromatiche emesse dalle piante, e fitoncidi, oli essenziali presenti nel legno.
Dove praticare il forest bathing
Le foreste miste di conifere e latifoglie sono le migliori perché più dense di sostanze preziose che variano a seconda delle specie arboree e, come abbiamo già visto, delle stagioni. L'attività può essere praticata da soli, ma un'esperienza guidata ha i suoi vantaggi: primo fra tutti il supporto attivo alla pratiche di rilassamento e mindfulness che rendono il forest bathing altamente benefico.
Numerose le opportunità di fare forest soprattutto nel nord e nel centro Italia: in Trentino nel bosco sonoro esperienziale Frusciò in Val di Rabbi e nel Parco del Respiro a Fai della Paganella, o in Piemonte seguendo i percorsi dedicati nell'Oasi Zegna. Ma non mancano le proposte alternative come il natural bathing tra le vigne, promosso dall'ente regionale per il turismo del Friuli Venezia Giulia, oppure il barefoot hiking (la camminata a piedi nudi nella natura) lungo i sentieri "barefoot trail" a San Martino di Castrozza, in Trentino. Seguendo gli eventi dell'Aimef, l'Associazione italiana di medicina forestale, è possibile scoprire le immersioni nelle foreste organizzate nelle diverse regioni d'Italia.