Il particolare bouquet della macchia mediterranea ci accompagna durante l'estate e contribuisce a creare l'atmosfera delle nostre vacanze. Difficilmente però riusciamo a riconoscere le piante che lo creano. Ecco un elenco delle principali responsabili degli effluvi che ci incantano. Molte di loro si possono usare anche in cucina, ma è meglio non raccoglierle sul posto. Si potrebbe rischiare di prendere specie protette e spesso le piante che estirpiamo in vacanza muoiono prima di arrivare a casa nostra. Molte di loro però sono ormai davvero un must e si trovano in parecchi vivai. Eccone qualcuna da coltivare in vaso per ricreare l'atmosfera delle vacanze.
Elicriso
Il suo profumo a metà fra la liquirizia e il curry è inconfondibile e infatti molti lo chiamano addirittura pianta del curry o elicriso liquirizia. Il nome botanico è Helichrysum italicum, una specie che ultimamente è molto di tendenza. Piacciono i fiorellini giallo intenso che spiccano sulle foglie grigie e il fatto che è una pianta che non ha bisogno di molta acqua. In giardino diventa quasi autonoma, in vaso invece va innaffiata a terreno asciutto. Va messa in un contenitore da 28-30 cm di diametro con terriccio universale o, meglio, per piante grasse e tenuta in una posizione soleggiata. C'è chi la usa in cucina come alternativa al curry, facendo un olio aromatizzato, che peraltro ha anche notevoli proprietà cosmetiche e in particolare antirughe. In Francia viene chiamata immortelle, proprio per la sua capacità di sopravvivere anche in condizioni difficili, grazie a un pool di antiossidanti che aiutano anche la nostra pelle a rimanere giovane.
Cisto
La sua fragranza è irresistibile. Non a caso il suo olio essenziale è molto pregiato e usato in profumeria per le sue note dolci, erbacee e speziate allo stesso tempo. È un piccolo arbusto tipico del clima mediterraneo, ma in posizione protetta cresce anche nelle città del Nord, non però in aperta campagna. Fiorisce in maggio e giugno con irresistibili corolle di petali stropicciati bianchi o rosati. Crescendo avrà bisogno di un vaso sempre più grande fino ad arrivare a 40 centimetri. Anche questa specie ha bisogno di sole e di terricci che drenano molto bene l'acqua. Va protetto dal vento e dall'umidità, quindi l'ideale è appoggiarlo a un muro esposto a sud. Per sicurezza copri il terreno con delle foglie quando arriva il freddo.
Mirto
Il profumo balsamico del mirto fa subito mediterraneo. A sorpresa è una specie piuttosto resistente anche al freddo umido degli inverni padani. È bello in qualsiasi stagione perché è un pianta sempreverde dalle foglie piccole e lucide. Sboccia nella tarda primavera in tanti fiorellini bianchi, che si trasformano in bacche verde nella tarda estate esi colorano di blu scuro con il freddo. Siamo sinceri, l'ideale è piantarlo in giardino, dove diventa un arbusto alto anche 2 metri. Però può crescere anche in un vaso grande purché in un terrazzo esposto a Sud o a Ovest. D'estate ha bisogno di innaffiature 3-4 volte la settimana. In inverno invece è sufficiente l'umidità presente nell'aria. L'ideale è rinvasarlo ogni primavera in un recipiente di un paio di centimetri più grande, rinnovando completamente la terra, un buon terriccio universale alleggerito con pietra pomice o lapillo. Puoi utilizzarlo in cucina per aromatizzare verdure o carni arrosto, oppure usare le bacche per fare il famosissimo liquore.
Lentisco
Il suo aroma resinoso sa conquistare ed è usato in profumeria. Ma a piacere è l'intero arbusto, che è davvero molto bello con le foglie composte da tante foglioline aggraziate. In primavera produce fiorellini verdi o color magenta, che si trasformano in bacche rosse. Rimangono a lungo sul ramo diventando sempre più scure fino a diventare nerastre con la brutta stagione. La coltivazione è molto simile a quella del mirto, anche se si tratta di una specie meno resistente al freddo. Il suo primo nemico però è l'umidità, perché è molto resistente alla siccità, ma molto sensibile ai ristagni idrici. Anche in questo caso quindi posizione esposta a Sud e riparata dai venti. Terriccio molto drenante, arricchito da pietra pomice, e acqua solo a terreno veramente asciutto. In inverno va coperto con tessuto non tessuto e le radici protette con foglie secche e paglia. Gli antichi gli riconoscevano molte proprietà antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, idratanti e nutrienti.