Le ortensie appartengono alla famiglia delle Saxifragaceae e al genere Hydrangea e, con le loro 80 varietà, abbelliscono quasi tutti i giardini. Fin dalla metà del 1700, epoca in cui furono introdotte in Europa, hanno sempre affascinato per i loro appariscenti e colorati corimbi fiorali che, dal bianco puro al blu passando dal porpora, incantano al primo sguardo. Le ortensie si adattano bene a qualsiasi terreno purché dotato di abbondante sostanza organica. Preferiscono un leggero grado di acidità. Piccole alterazioni del pH influenzano il colore dei fiori delle varietà blu e rosa mentre quelle bianche non subiscono variazioni. A regolare l’intensità del colore sono, in particolare, gli ioni d’alluminio presenti nel terreno e la loro disponibilità.
Coprire il terreno
Un buon metodo per avere fioriture abbondanti e mantenere vivi a lungo i colori dei fiori, oltre alla corretta potatura delle piante, è quello di operare una pacciamatura naturale (cioè una copertura del terreno) usando lo sfalcio del prato che da scarto ingombrante si trasforma così in un concime ideale, essendo ricco d’azoto. Il consiglio è di applicarlo direttamente alla base delle piante fino a coprire la proiezione della chioma sul terreno così da interessare tutto l’apparato radicale superficiale. Questo materiale inizierà subito il processo di compostaggio, rilasciando sostanze benefiche e arricchendo il substrato di microrganismi, fermerà l’evaporazione dell’acqua evitando le sofferenze stagionali e, non meno importante, aumenterà le difese immunitarie delle piante. I vegetali, infatti, soffrono saltuariamente di fitopatologie o attacchi da parte di parassiti ma questi sono in grado di creare danni alla pianta solo se è sofferente e il terreno è povero di sostanza organica.
Se volete dare un ulteriore supporto al terreno potete fare anche delle concimazioni, rigorosamente in autunno dopo la caduta delle foglie, con un prodotto organico arricchito di ferro chelato. Contemporaneamente si può procedere alla pacciamatura che, in questa stagione, mancando lo sfalcio del prato, potrete fare con un compost maturo. Tutto questo nutrimento vi garantirà una fioritura spettacolare.
Azzerare i rifiuti
I materiali organici che potete usare per fare la pacciamatura possono essere diversi: sfalcio di sola erba; sfalcio misto di latifoglie o conifere; solo foglie o aghi secchi. Ciascuno di questi materiali può essere applicato più o meno direttamente sotto la chioma delle piante. Sono consigliabili anche apporti settimanali. La velocità di degradazione dipende soprattutto dall’insediarsi di batteri positivi, funghi simbionti e lombrichi che trasformano tutto in compost. Se il materiale si degrada velocemente significa che il terreno era povero di sostanza organica. Ma siate fiduciosi, con questo metodo farete raggiungere presto livelli ottimali di vitalità al suolo. Se invece il materiale che avete a disposizione è composto solo da foglie secche o ne avete in abbondanza rispetto al materiale verde, potete compostarlo o tritarlo direttamente a terra per mezzo di un tosaerba dotato di apparato detto “mulching”. In questo modo si realizza una sorta di compensazione energetica.
Creare il giusto spazio
Tutte le ortensie sono piante generose quindi sarà bene, quando pensate di fare un nuovo impianto, dedicargli un’area sufficiente alla crescita per non trovarvi poi a doverle ridurre con potature drastiche che poco si addicono alla specie e male influenzano la crescita causando l’invecchiamento precoce degli esemplari. Un'alternativa c’è: lasciare che le piante si fondano tra loro incrociando i rami per ottenere un effetto di mescolanza di colori e forme diverse, molto particolare. Inoltre, alcune varietà in autunno cambiano colore, marcando il cambio della stagione in modo scenografico. Un’altra caratteristica affascinante di questa pianta è la sfogliatura della corteccia che, in alcune varietà, si evidenzia sempre più con l’invecchiare delle ramificazioni principali e crea un effetto ottico veramente particolare.
Scegliete la vostra varietà
Le ortensie sono originarie di varie zone del mondo. Il gruppo più numeroso arriva dall’Asia centrale, certe dall’America del Nord e solo poche dal Sud America. Alcune si adattano bene anche a quote elevate (1500 m di altitudine). Esistono ortensie con foglie che virano al rosso, variegate di bianco o pelose, infiorescenze a palla, coniche o piatte, sfumature verde acido e anche varietà rampicanti. Ecco un elenco delle più scenografiche: Hydrangea arborescens, Hydrangea aspera, Hydrangea involucrata, Hydrangea villosa, Hydrangea macrophylla, Hydrangea paniculata, Hydrangea quercifolia, Hydrangea serrata, Hydrangea petiolaris.
Fiore piccolo ma intrigante
Il fiore delle ortensie è molto piccolo e si trova al centro di quattro sepali colorati (foglie modificate) che si staccano dal gambo a formare il corimbo fiorale (infiorescenza a grappolo). Un esempio evidente sono le ortensie dette “cuffia di pizzo” che presentano un gruppo riunito su diversi mazzetti di fiori fertili privi di sepali contornati da fiori sterili muniti invece di sepali colorati. Lo sfoggiare di queste grandi macchie di colore serve come strategia alla pianta per attirare insetti impollinatori, api e farfalle. Esistono anche varietà sempreverdi di ortensie come la Hydrangea semiola che presenta foglie piccole di un bel color bronzo allo stadio giovanile per poi diventare verdi, ha radici aeree che le permettono di aggrapparsi e quindi avere un aspetto rampicante, e dei bei fiori bianchi con corimbi piatti.