Il mercato dei prodotti per animali offre integratori con le più svariate sostanze nutritive. Ma occorre prudenza quando si decide di intraprendere questa strada.
Integrare vuol dire andare a coprire le esigenze e i fabbisogni nutrizionali degli animali quando nella razione mancano delle sostanze nutritive. Queste carenze possono crearsi per diete che non hanno un apporto nutritivo adeguato, ad esempio quelle casalinghe a base di carne, cereali e verdure, in cui la razione può non essere completa di tutti i nutrienti e quindi necessita di integrazione. Ci sono, inoltre, particolari fasi della vita dell’animale in cui c’è un aumento dei fabbisogni nutrizionali e questo può giustificare l’utilizzo di integratori. Ciò avviene, ad esempio, in caso di situazioni di grande stress fisico, ad esempio nei cani che svolgono attività sportiva, o di particolari condizioni fisiologiche, come nei cuccioli, nelle femmine che allattano oppure in età avanzata. L’utilizzo di integratori viene consigliato anche per animali affetti da specifici problemi di salute. In questi casi servono per prevenire o ritardare l’insorgenza di patologie che potrebbero presentarsi con l’avanzare dell’età, coadiuvare una terapia o per migliorare le performance e il benessere fisico e psichico dell’animale.
Una scelta ponderata
Come per noi umani, anche per gli animali è fondamentale non abusare nell’assunzione di integratori e tenere conto, da un lato, dei loro fabbisogni nutritivi e, dall’altro, del quantitativo di minerali e vitamine già contenuto nella razione di cibo che gli viene somministrata. Sul mercato è a disposizione una vasta gamma di prodotti. La scelta della tipologia sarà condizionata dalle esigenze dell’animale e deve avvenire su indicazione del medico veterinario. È fondamentale rispettare sempre i quantitativi di integratori consigliati, perché l’eccesso di alcune sostanze nutrienti può essere dannoso quanto la carenza, provocando gravi problemi di salute all’animale. Ad esempio, le vitamine liposolubili, come la A e la D, tendono ad accumularsi nel fegato, nel rene e in altri organi. Un’assunzione eccessiva di queste ultime (ipervitaminosi) provoca perciò gravi scompensi e squilibri nell’organismo animale.
