L'editoriale del direttore
Che età biologica pensate di avere?
Non esiste ancora un misuratore di questo complesso insieme di parametri, per ora ci basti sapere che l’età anagrafica potrebbe non corrispondere affatto, quindi possiamo filosoficamente sorvolare sia sull’una che sull’altra.
Però, se state vagando nell’Alta Ogliastra e vedete un uomo di 102 anni con il toscanello in bocca superarvi a piedi mentre voi dopo una camminata di 20 minuti tra le rocce siete in fin di vita, il dubbio dell’età biologica sorge spontaneo.
All’inizio degli anni 2000 qualcuno ha steso una mappa del mondo e ci ha disegnato sopra dei cerchi blu: lo studio sulla longevità umana di Pes e Poulain, pubblicato dalla rivista Experimental Gerontology, ha identificato 5 zone del pianeta con la più alta concentrazione di centenari. Tra questi luoghi che custodiscono i segreti della longevità ci sono proprio i paesi della Barbagia e dell’Ogliastra, in Sardegna, accanto alle isole di Okinawa in Giappone, Ikaria in Grecia, Nicoya in Costa Rica e la comunità di Loma Linda in California. Spiace per i nostri numerosi lettori lombardi: il nostro cerchio potrebbe non essere esattamente di un blu cobalto.
I molteplici studi su queste 5 zone hanno delineato qualche caratteristica comune, come l’assenza di attività sportiva: le persone più longeve al mondo vivono in ambienti che costringono al movimento quotidiano; il lasciare sempre spazio nello stomaco (“mangia fino a riempire otto parti su dieci” recita un detto di Okinawa): alzarsi da tavola non completamente sazi è una norma generale molto preziosa. Inoltre si parla di legami profondi con la famiglia, di mentalità positiva… Tutti ottimi principi, ma in realtà osservati anche da altre collettività nel mondo, che non ottengono però il bollino blu. Il fattore genetico e quello ambientale allora sembrano diventare preponderanti: è quindi tutto da imputare alla genetica e alla zona geografica? Forse no.
C’è un fattore determinante nella vita dei più longevi del mondo, ed è un’alimentazione semplice. Ingredienti esclusivamente di stagione, pochi elementi trasformati, se non in modo genuino e locale, impasti fatti in casa, cibi integrali, base vegetale dell’alimentazione: vi sembra familiare? Alla fine, quello che accomuna queste comunità di persone longeve è, semplicemente, la cucina naturale.
Chiara Fumagalli
Cucina Naturale di giugno è disponibile in edicola dal 23 maggio (a 3,90 euro) o in abbonamento nella tradizionale versione cartacea, oppure nella versione digitale, per una comoda e immediata lettura e archiviazione su supporti digitali.
Un assaggio del numero
Ho trovato questo giornale una grande fonte di ispirazione per la cucina in modo molto naturale e con ricette semplici ma molto gustose che mi hanno fatto apprezzare un nuovo modo di mangiare più sano e naturale, grazie a questo modo naturale sono dimagrita circa 5 kg senza nemmeno accorgermene. Lo suggerisco a molte persone. E grazie all’editore per questo tipo di giornale utile e con tanti consigli.
Alessandra
Grazie mille Alessandra!