L'editoriale del direttore
Pizzeria romana. Ordiniamo una pizza e ci arriva in formato foglio A3, circa un ettaro di pizza a testa che nessuno ha l’imprudenza di avanzare. Mentre il nostro organismo sta cercando di gestire le seimila calorie da cui è attraversato, improvvisamente un commensale intavola un discorso molto serio, che necessita di ragionamenti lucidi. Lo guardiamo tutti come se fosse impazzito. E’ socialmente noto che determinati neuroni lavorativi, dopo una cena luculliana, si spengono, quindi dopo tre secondi di perplessità passiamo disinvoltamente a parlare di amari alle erbe. E di leggende su Pitagora.
Sì, perché la storia narra che Pitagora non ammettesse alla sua scuola discepoli che mangiavano molto e che mangiavano carne, perché questi due fattori avrebbero intontito la mente non consentendo il ragionamento puro. Tradotto: a pancia piena si ragiona male, a pancia pienissima non si ragiona proprio.
Di Pitagora non abbiamo scritti ma molte testimonianze e menzioni sia di suoi contemporanei (quinto secolo a.C.) sia di successivi, ma ai nostri occhi di 2500 anni più moderni, appare una star dell’epoca. Un vero e proprio personaggio pubblico, quasi divinizzato, spesso vestito da santone; il primo a ipotizzare che l’organo delle sensazioni fosse il cervello, il primo a pronunciare il vocabolo “filosofia”, un matematico, uno scienziato, un vegetariano e un acerrimo nemico delle fave: gli aneddoti intorno a lui si disperdono nel mito.
E quello della mente libera, pura, della lucidità a stomaco vuoto mi ha sempre colpito. Vegetarianismo e restrizione calorica: ecco a voi la disciplina per far funzionare meglio il cervello. Un principio scientifico-pitagorico del V secolo a.C. che alla fine si è confermato valido? Ebbene sì. Come vi spieghiamo tra poche pagine, evidenze scientifiche recentemente consolidate dimostrano che mangiare poco fa bene alla salute, del corpo e quindi anche della mente.
Concetto che sembra apparentemente controintuitivo ma basta ingurgitare una pizza lunga mezzo metro e una birra per capirlo al volo. L’avevano capito un paio di migliaia di anni fa, senza tutta la nostra letteratura scientifica; ma del resto esisteva già un tipo di pizza (pane appiattito e condito) e già diversi tipi di birra, arrivata in Grecia dall’Egitto, dove veniva prodotta fin dal 2400 a.C.
Nota a margine: abbiamo prodotto la birra e la pizza 2000 anni prima della filosofia.
Chiara Fumagalli
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Buongiorno
con l’ordine 307590 ho acquistato in luglio pagando € 20 un abbonamento alla rivista “Cucina Naturale” in formato digitale
Cerco di aprire il numero di settembre e non posso andare avanti se non all’anteprima
C’è qualche problema con il mio abbonamento ?
Grazie
Paola Maineri