Salta subito all’occhio, in un orto, la somiglianza tra le foglie di una pianta di bietola e una barbabietola: quello che le distingue è soprattutto il colore, se ci basiamo sulla bietola da taglio e non su quella da costa, che si caratterizza invece per la grande nervatura centrale. Fanno tutte parte della specie Beta vulgaris, che presenta molte varietà e forme: oltre a quelle già citate c’è la barbabietola da zucchero, coltivata anche nel nostro Paese, e quella da foraggio, destinata all’alimentazione animale, oltre a una particolare varietà che viene usata nella produzione dei liquori.
La parte più interessante della barbabietola rossa è la sua radice, tonda e carnosa, ma non andrebbero mai scartate le foglie, che possono essere consumate come quelle della bietola, lessate oppure crude, quando giovani e fresche. Il loro sapore è però più dolce, caratteristica condivisa con la radice, che è infatti sconsigliata ai diabetici per l’alto contenuto di zuccheri.
La barbabietola è un ortaggio estremamente nutriente, ricco di proteine, sali minerali, vitamine, meglio preservate tramite il consumo a crudo. È altamente remineralizzante, consigliata agli anemici e ai convalescenti, ma anche agli sportivi. È depurativa, benefica per il sistema circolatorio e digestivo, ricca di antiossidanti, in particolare di antociani, che le conferiscono quel colore così vivace e la rendono utile anche nell’estrazione di coloranti naturali a uso alimentare, oltre che nella pratica tintoria in ambito tessile. Possiamo sfruttare queste sue caratteristiche anche nella nostra cucina, impiegandola per dare un insolito colore rosa acceso a pasta fresca, lievitati, salse, creme spalmabili o dolci. La pasta prende colore anche solo preparandola nell’acqua di cottura delle barbabietole, ma l’effetto migliore si ottiene usando le radici stesse nell’impasto, lessate e frullate.
5 colorate ricette con la barbabietola.