Accostarsi alla preparazione e alla degustazione del cibo con spirito allegro e con gioia, amando ciò che si sta facendo e ringraziando per quello che si riceve. Piatti leggeri, sapori inusuali per chi ama sperimentare gusti nuovi
Zen è un fulmine che colpisce la coscienza, è una rivelazione istantanea, uno scoppio d’ilarità incontenibile, un processo verso la saggezza. Il termine è orientale, giapponese, legato a una scuola di pensiero filosofica originata dalla pratica ascetica del buddismo. Zen non è una setta ma un’esperienza non separata dalla vita di tutti i giorni, è l’attenzione al momento presente.
In cucina lo zen è arrivato nel 1200 con il grande cuoco e maestro Dogen che decise di codificare le regole di vita e di lavoro di un cuoco. Egli insegna a toccare il riso e l’acqua o qualsiasi altra cosa con la stessa amorevolezza, attenzione e cura che un genitore ha verso i suoi figli. La cucina zen non è la cucina macrobiotica, né quella giapponese, e neppure quella vegetariana, è la cucina della compassione, dove l’essenzialità del gesto crea l’armonia. I cibi sono elementi vivi e vanno trattati con rispetto come se si dovesse creare una composizione artistica che richiede equilibrio, amore e armonia. Quando si prepara o si consuma un pasto ci si deve dedicare completamente al cibo, come d’altronde in qualsiasi altro momento l’attenzione dovrebbe essere a quello che si sta facendo. Per lo zen meditazione e attività non sono due momenti separati, sono la stessa cosa. Dice un antico proverbio: “Considerate la pentola la vostra testa; considerate l’acqua il vostro sangue”.
Le ricette zen non sono solo rapide come suggerisce l’onomatopea del termine, ma sono il risultato di una saggezza alimentare nata tanti secoli fa. Una saggezza che sta alla base di una vita sana, e talmente semplice da sembrare ovvia. Le regole per andare dritti al cuore della cucina zen sono l’educazione dell’anima, l’ingegnarsi a escogitare il modo migliore per preparare piatti deliziosi, creare un modo elegante per disporre le vivande, lavorate con il massimo impegno, riconoscenti per tutto ciò che possiamo cucinare e gustare. In sintesi cucinare con amore. Anche se si continua a pensare che la cucina zen sia prerogativa esclusiva dei monasteri buddisti, i cuochi di quest’arte ne sostengono la bontà sia dal punto di vista nutrizionale sia da quello economico e pratico, tanto da consigliarla anche a chi vive nel mondo.
Menu zen
Antipasto
Carote all’aceto di mele
Primo
Riso allo zenzero
Secondo
Rotolo di tofu e verdure
Dolce
Noci caramellate
Buon appetito!