Saporite e nutrienti, le fave sono tra le protagoniste più interessanti della cucina povera contadina, soprattutto nel Sud Italia
5 ricette con le fave: Coppette di fave con carote e pecorino - Tabulè con piselli, fave e asparagi - Gnocchi alle fave con pomodorini saltati alla maggiorana - Fagottini di lattuga con fave e piselli - Rigatoni con pesto di fave e pecorino
Le fave sono state consumate sin da tempi remotissimi: egiziani, greci e romani ne facevano grande uso. Con il primo secolo dopo Cristo, cominciano a essere disdegnate dalle classi più abbienti, ma rimangono alimento diffusissimo tra quelle più povere in tutta l’Europa mediterranea. La loro fortuna incomincia a scemare con l’avvento del fagiolo portato dall’America, ma rimangono comunque uno dei piatti base della cucina contadina. Nel Sud dell’Italia la loro coltivazione è stata sempre assai diffusa e, di conseguenza, molto varie sono le preparazioni in cui le fave, fresche o secche, sono protagoniste saporite e nutrienti.
Buono a sapersi
• Scegliete baccelli verdi e pieni, privi di parti annerite e appassite.
• Conservateli in frigorifero nella parte bassa, in un sacchetto di carta (non nella plastica dove marcirebbero facilmente), per non più di 3-4 giorni.
• Le fave più piccole e tenere possono essere mangiate anche crude.
• Per renderli più teneri, i semi più grossi vanno privati della pelle che li ricopre. Per facilitare questo compito, sbollentateli per un minuto, quindi eliminate la buccia schiacciando il seme tra le dita.
• Le fave cotte vanno consumate entro un paio di giorni, conservandole in frigorifero in contenitori chiusi.
• Le fave secche vanno lasciate in ammollo prima dell’uso. Per 8-9 ore le fave sbucciate, per il doppio del tempo le fave con la buccia.
Ecco alcuni suggerimenti sfiziosi e nutrienti