Si possono cucinare in mille modi diversi, dal classico fritto misto all’abbinamento con cocco e zenzero, tutti piatti ottimi e profumati di mare.
I calamari, dal sapore delicato e decisamente marino, sono presenti in tutti i mari del mondo; quelli del Mediterraneo sono piccoli, teneri e saporiti. Lungo le coste di questo mare vengono apprezzati da secoli e la fantasia dei cuochi si è sbizzarrita per cucinarli nei modi più diversi, anche se rimangono la componente indispensabile di ogni fritto di mare.
Come pulirli
Per pulire i calamari, separate sacca e tentacoli tirandoli dolcemente con le due mani in direzioni opposte e con le forbici togliete l’intestino (che sarà rimasto attaccato ai tentacoli), gli occhi e la bocca, infine con due dita estraete la cartilagine interna. Lavate tutto accuratamente, soprattutto l’interno della sacca, e fate scolare un po’.
Se i calamari sono piccolissimi, sarà sufficiente togliere la cartilagine e lavarli bene.
Asciugateli sempre con un panno o con carta da cucina, altrimenti durante la cottura rilasceranno troppa acqua o provocheranno pericolosi schizzi di olio bollente in caso di fritture, soprattutto se si tratta di tentacoli.
Buono a sapersi
I calamari freschi hanno un corpo sodo, occhi brillanti, tentacoli contratti e pelle che varia dal bianco grigio al rosa. La pelle rovinata qua e là non è necessariamente indice di “vecchiaia”, anzi spesso una pelle assolutamente perfetta e di colore uniforme nasconde un calamaro surgelato o congelato.
Sono molluschi abbastanza cari anche nei paesi marini e diventano dispendiosi nelle pescherie delle grandi città. I calamaretti costano quanto si conviene una vera leccornia.
Vi proponiamo alcune ricette golose e sfiziose