È questo l’appello, una piccola provocazione, del nostro nuotatore nazionale, Filippo Magnini, a tutti i giovani e meno giovani che vogliono fare sport ma anche semplicemente vivere in salute
C’era una volta un bambino che voleva giocare a calcio, ma era un po’ magrolino e, come spesso capita, era stato indirizzato verso il nuoto, per irrobustirsi. Inizia così una carriera sportiva tra le più brillanti in questa specialità sportiva, perché questo ragazzino un po’ gracile si chiamava Filippo Magnini. Il suo primo grande successo arriva nel 2004, quando vince il primo titolo europeo a Madrid e partecipa alle Olimpiadi di Atene, dove conquista una storica medaglia di bronzo con la staffetta italiana di stile libero. E a questa vittoria farà seguito addirittura la nomina di Cavaliere della Repubblica da parte del Presidente Carlo Azeglio Ciampi. L’anno dopo conquista a Montreal il prestigioso titolo di Campione del mondo nella gara dei 100 stile libero, la gara regina che lo consacra definitivamente tra i grandi sportivi di tutti i tempi. Ma Filippo non è “soltanto” uno dei nostri campioni di stile libero: è impegnato in più associazioni benefiche e in una campagna di sensibilizzazione contro il doping. Sicuramente molti lo ricorderanno nel ruolo di inviato al programma televisivo di Simona Ventura L’isola dei famosi; una felice parentesi nel mondo dello spettacolo che ha affrontato con disinvoltura e simpatia. E come non ricordare che è fidanzato con Federica Pellegrini, una delle nostre più importanti campionesse di nuoto? Ma Filippo è qui con noi soprattutto perché è un grande appassionato di alimentazione, consolidata anche dall’incontro con Marco Bianchi (l’esperto di cibo e salute, anche nostro autore).
La tua passione per l’alimentazione è legata a un evento particolare?
Nessun evento specifico. Chi fa sport ad alto livello tende a ricevere un’educazione rispetto alla nutrizione e al cibo già da piccolo e si abitua presto ad avere un certo controllo alimentare. Ovviamente questo non vuol dire reprimere il gusto: a me le cose buone piacciono da impazzire e non me ne privo, ma so quando potermi concedere uno sfizio e quando no.
Un ricordo culinario legato alla tua terra d’origine, Pesaro
La pizza Rossini che fanno solo a Pesaro e dintorni (margherita, uovo sodo e maionese), o tortellini panna, salsiccia e funghi che fa mia mamma.
Il tuo rapporto con il cibo è cambiato dopo l’incontro con Marco Bianchi?
Mi piace vedere come i piatti di Marco prendono forma: lui è un uomo straordinario e ciò si riflette nel suo lavoro. Per alcune persone la cucina è una vera e propria arte e mi appassiona vedere come riescano a comunicare attraverso le loro creazioni una parte di sé.
La tua passione culinaria?
È la magnonese, sperimentata proprio con il mio amico Marco. Ecco gli ingredienti: un decilitro di latte di soia non zuccherato, due decilitri di olio di semi di girasole, due cucchiai di aceto di mele (o succo di limone), mezzo cucchiaino di sale, un cucchiaio di senape. Si mette tutto nel mixer ed è pronta in un minuto.
Hai un livello di consapevolezza alimentare elevato: come l’hai raggiunto?
Crescendo si matura esperienza e per un giovanotto di trentatré anni è fondamentale maturare questa consapevolezza se si vuole ancora essere competitivi nello sport. E poi curo il benessere fisico perché mi piace essere in forma e avere un aspetto sano.
Hai dei consigli alimentari per adulti e bambini che praticano nuoto?
I nutrizionisti consigliano di avere una dieta onnivora cercando di bilanciare i diversi alimenti. È importante non saltare i pasti, non appesantirsi troppo, e bere molto. Per quanto riguarda i bambini, bisognerebbe limitare l’abuso di merendine e dolciumi vari, sostituendoli magari con della frutta.
Come ti organizzi per la spesa?
Mi piace fare la spesa da persone che conosco e non sacrifico mai la qualità per il prezzo. Se qualcosa costa leggermente di più ma è buono e sano, lo compro e non ci penso troppo.
Cosa vorresti cambiare nel nostro stile alimentare, sia per la salute sia per la sostenibilità ambientale?
Credo che in Italia, come anche in altri paesi, si consumi troppo non prestando la giusta attenzione a cosa arriva effettivamente sulla tavola. La carne, il latte, le uova, alimenti che sono presenti nella dieta di tanta gente, possono risultare pericolosi quando viene sottovalutata la loro provenienza o il processo di allevamento. Bisogna educare le generazioni di oggi a conoscere bene il cibo proprio come conoscono gli smartphone.
È l’anno di Expo, nutrire il pianeta: cosa speri ci lasci questo evento?
Un’importante eredità. Mi piacerebbe che le persone fossero più consapevoli di quanto sia fantastico il nostro pianeta. Inoltre, vorrei che Expo fosse anche una vetrina dove noi italiani dimostriamo al mondo cosa siamo capaci di fare, se solo lo vogliamo.
Facciamo un po’ di gossip. Hai conquistato Federica anche a tavola?
Buon cibo e allegria sono per me la base di ogni corteggiamento.
Una speranza, un messaggio, un buon proposito legato al cibo
Che prima o poi si riesca a sfamare tutto il mondo perché non sono certo le risorse quelle che mancano. So che può suonare un po’ retorico e magari rimarrà solo un’utopia, ma mi hai chiesto di esprimere una speranza... ed ecco fatto.