Leggera e rigorosa, Carolina Kostner è una vera gloria nazionale. E ha idee molto precise su cosa vuole e non vuole mangiare…
Carolina Kostner non ha bisogno di presentazioni: basti ricordare che è stata campionessa del mondo di pattinaggio artistico su ghiaccio. Abbiamo fatto con lei una lunga chiacchierata in cui è emersa una grande consapevolezza, malgrado la sua giovane età, riguardo all’alimentazione.
Raccontaci la tua “storia alimentare”
Sono convinta che il cibo faccia una gran differenza nella vita di una persona. Ho avuto la fortuna di avere una mamma che cucinava a pranzo e a cena: sono cresciuta con i piatti della tradizione ladina, molto poveri e “da montanari”, ma anche con quelli della tradizione austriaca e, naturalmente, italiana. Quando a quattordici anni mi sono trasferita in collegio in Germania ho fatto molta fatica ad abituarmi alla mensa. Più che altro mi pesava il fatto di non avere scelta, di essere costretta a mangiare ciò che veniva servito, anche se di buona qualità.
Hai imparato a cucinare?
Certo, da quando mi sono trasferita a vivere da sola amo molto cucinare e provare tanti cibi nuovi, quelli dei paesi in cui viaggio ma soprattutto quelli “alternativi”. Sperimentare tutte le farine e i cereali, le proteine vegetali, mi affascina molto e trovo sia benefico per la salute. Non mi piace mangiare troppa carne, anche se un po’, per l’attività agonistica che faccio, mi viene consigliata; amo molto la verdura e la frutta. Ho constatato che si possono benissimo sostituire gli alimenti tradizionali, come i latticini e le uova, con alternative vegetali senza modificare troppo il risultato: i budini con il latte di soia, ad esempio, sono buonissimi. Quando mi alleno tutto il giorno sento molto di più la necessità di mangiare sano evitando, per esempio, patatine e hamburger. Le giornate in cui mi lascio un po’ andare sono invece quelle in cui non devo allenarmi e il cioccolato e le tentazioni sono sempre in agguato. Ma capita di rado e me lo concedo: non bisogna essere troppo rigidi, ogni tanto trasgredire fa bene!
Hai alimenti “amici” quando ti alleni?
Io sono freddolosa e ho riscontrato che il porridge di riso o miglio o di altri cereali, consumato a colazione, mi fa soffrire meno il freddo. È importante variare e ascoltare il proprio corpo, che comunica ciò di cui abbiamo bisogno. Porto sempre con me della frutta secca, che è utile in qualsiasi momento per ricaricare l’energia.
Il tuo rapporto con il cibo quando viaggi
Essendo cresciuta in collegio sono stata abituata a mangiare di tutto senza troppe storie, anche la pasta col ketchup, se non c’era altro. Non è il caso del Giappone, dove ho trascorso cinque settimane consecutive e dove mi sono trovata benissimo anche per l’alimentazione: è una cucina genuina, con un’incredibile cura per la frutta e la verdura e una grandissima varietà, anche se noi conosciamo solo il sushi.
Cosa diresti alle ragazze che vogliono seguire il tuo esempio?
Che lo sport richiede grandi sacrifici. Chi mi applaude quando “volo” vede solo il tocco finale di un lavoro faticoso, anche se quando riesce bene lascia dentro un’emozione indescrivibile. Che la paura di sbagliare c’è sempre e che lo sport, per quanto impegnativo possa risultare, porta tantissimi valori ed esperienze che vanno oltre la disciplina sportiva e lasciano un segno per la vita. Io ho imparato ad essere umile, paziente, ad aver il coraggio di intraprendere un cammino personale, contrariamente ai messaggi di omologazione che arrivano oggi dai media. Lo sport ti aiuta a capire il corpo e a trovare il tuo cammino in tutti i campi, anche quello alimentare, ad essere più sensibile, tollerante, ad aprire gli occhi. Vorrei poi dire alle persone di ogni età che il pattinaggio è anche un bellissimo modo di far movimento e che non occorre saper fare i salti mortali. Lo scorrere sul ghiaccio, il mantenere l’equilibrio danno sensazioni bellissime a tutti. Purtroppo da noi si fa ancora troppo poco sport, ma basta decidersi e partire.