Lessate in abbondante acqua salata le foglie di verza per 5 minuti scarsi. Nel frattempo, mondate il porro, scartando radice e sommità verdi, mettete da parte le prime 2-3 foglie e tritate finemente il resto. Scottate anche le foglie di porro per 2-3 minuti.
Rosolate per una decina di minuti il porro tritato con poco olio a calore medio-basso. Aggiungete i topinambur sbucciati e a dadini,
salate, spolverate con una bella macinata di pepe, coprite e continuate la cottura per 15 minuti. Bagnate, quando necessario, con poca acqua calda.
Fate imbiondire in una padella l’aglio tritato con 2-3 cucchiai d’olio. Unite le code di gambero e lasciatele insaporire a calore medio per 3-4 minuti. Sfumate col marsala e quando sarà leggermente ristretto togliete i gamberi. Sgusciateli, prestando cura a eliminare
il filo nero e affettateli. Mescolateli con i topinambur cotti e correggete eventualmente di sale.
Farcite col ripieno le foglie di verza, ben asciugate e private della parte dura centrale. Arrotolatele formando gli involtini da chiudere
ai bordi con le foglie di porro tagliate a strisce sottili per il lungo.
Adagiate gli involtini nella padella dei gamberi con il marsala, coprite e cuocete a calore basso per 12-15 minuti. Distribuiteli nei piatti, irrorateli col fondo di cottura, decorate col prezzemolo tritato e servite.
Note
L’aroma del piatto è tutto giocato su un registro aromatico delicato e sussurrato come quello del Marino Bianco, tenue vino laziale dai profumi floreali.
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